Autosufficienza compulsiva: autonomia o fobia della intimità?

Autosufficienza compulsiva: autonomia o fobia della intimità?

Essere autonomi, indipendenti, autosufficienti è una necessità. Ed è anche un compito psicologico che segnala una buona maturità e crescita psichica.

Ma cosa succede se questo bisogno diventa estremo e compulsivo?

In questi casi l’autosufficienza, lungi dall’essere evolutiva, diventa disfunzionale. Giacché porta in sé il seme della fobia dei legami, del timore dell’altro, della paura profonda di essere in relazione, della inconscia e radicata percezione della minaccia di un legame.

Cosa c’è di così minaccioso in un legame?

Il timore ovvero terrore è quello di sentirsi costretti, oppressi, vincolati, di perdere la libertà o addirittura di disperdere la propria identità.

Ma come può nascere questa fobia del legame?

Relazioni primarie, in cui si è percepita un’impossibilità di separarsi senza sentirsi sbagliati, cattivi o a rischio, si nascondono spesso nella storia di chi fugge dal legame e si rifugia nell’autosufficienza compulsiva.

Genitori fobici che hanno trasmesso la paura della vita e dell’altro. O genitori invischianti e dipendenti che hanno trasmesso la percezione che un legame distrugge l’autonomia. Bambini che hanno sentito di dover proteggere i genitori o di non farli preoccupare. O che hanno percepito più o meno consapevolmente che il legame presuppone una rinuncia ai propri desideri e pensieri autentici per soddisfare i bisogni dell’altro.

Se intimità e libertà sono diventati antitetiche, giacché l’altro è stata vissuto come intrusivo, limitante, controllante e/o svuotante, allora il legame può essere percepito come esperienza di rinuncia alla propria identità personale.

Roberta Calvi Psicologo Sessuologo Rimini | Studio di Psicologia Sessuologia
Dott.ssa Roberta Calvi, Psicologo e Sessuologo

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Autosufficienza compulsiva: autonomia o fobia della intimità?

L’autosufficienza compulsiva appare come strategia difensiva da un legame potenzialmente tossico. Come “prevenzione” di una possibile dipendenza emotiva.

Ma l’autosufficienza compulsiva, lungi dal mettere al riparo dalla dipendenza affettiva, ne costituisce spesso fattore di rischio.

L’autosufficienza compulsiva in quanto difesa irrazionale nasconde in realtà la spinta alla dipendenza emotiva come ripetizione dello storico copione.

Pertanto l’autosufficienza compulsiva non impedisce necessariamente la formazione di relazioni significative. Piuttosto talvolta essa condiziona la qualità dei legami.

Ciò significa non riuscire a lasciarsi andare del tutto e non riuscire a costruire un’intimità profonda.

Nel legame si è frenati, controllati, con ripercussioni sull’espressione dell’affettività nonché sulla qualità della sessualità.

Talvolta invece si assiste a modalità subdole, tendenza alla menzogna e alla manipolazione. Come in una sorta di compromesso disfunzionale per sentirsi liberi all’interno di un legame.

Queste configurazioni del legame sono espressione di un disagio che richiede di essere compreso e analizzato.

L’autosufficienza compulsiva impedisce l’intimità e di fatto non c’è legame profondo senza intimità.

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Roberta Calvi Psicologa e Sessuologa


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