Perché abbiamo così paura del cambiamento?

Perché abbiamo così paura del cambiamento? | Dott.ssa Roberta Calvi Psicologo Sessuologo in Rimini

Quante volte abbiamo rinunciato a qualcosa che desideravamo perché scomodo o rischioso?

Quante volte ci siamo aggrappati alle nostre certezze anche quando sentivamo che erano dolorose e frustranti?

Quante volte non ci siamo messi in gioco e abbiamo fatto finta che andava tutto bene?

Avere paura di ciò che non conosciamo è assolutamente normale.

Tutto ciò che è ignoto ci spaventa perché sfugge alla nostra possibilità di anticipare quello che accadrà e di prepararci per tempo e comportarci di conseguenza.

Ciascuno di noi costruisce durante la primissima infanzia degli script intesi come schemi di rappresentazioni del comportamento dell’altro. E più in generale delle risposte dell’ ambiente che generano delle aspettative in termini di ciò che avverrà e della possibilità di azione e reazione.

Questa pseudo-capacità di anticipare gli eventi è profondamente rassicurante. Ed è anche fondamentale per non essere esposti ad un’eccessiva angoscia. Nonché per evitare un grande spreco di risorse emotive e cognitive, dovendo ogni volta valutare la situazione e reagire in modo inedito.

Perché abbiamo così paura del cambiamento? | Dott.ssa Roberta Calvi Psicologo Sessuologo in Rimini

Roberta Calvi Psicologo Sessuologo Rimini | Studio di Psicologia Sessuologia

È così che si generano le routines. Schemi non solo di comportamenti abitudinari, ma anche schemi interpretativi della realtà nonché pattern relazionali, emotivi ed umorali tipici o tipicamente associati ad eventi e esperienze.

Le routines sono fondamentali non solo nell’infanzia ma anche in età adulta. Dove mantengono la stessa funzione di rassicurazione ed economia psichica, nonché di certezza identitaria.

Tuttavia spesso gli schemi possono essere estremamente rigidi e inflessibili e non permettere una creatività e spontaneità di azione e pensiero. E così possono diventare gabbie apparentemente rassicuranti in cui ci si rifugia per paura di perdere le proprie certezze.

Per timore di un cambiamento spesso rimaniamo in situazioni dolorose o frustranti perché conosciute, familiari, prevedibili.

L’essere umano è in grado di abituarsi anche alla sofferenza e di trovarci una sua piacevolezza.

In quest’ottica anche il benessere può essere fonte di paura se implica la rottura di schemi e routines consolidati o la messa in discussione dell’immagine di sé o dell’altro.

A volte fa più paura stare bene che abbandonare i propri schemi.

Roberta Calvi Psicologa e Sessuologa


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