Sentire il dolore per non distruggersi

Sentire il dolore per non distruggersi | Dott.sa Roberta Calvi Psicologo in Rimini

Di fronte al dolore ognuno reagisce a suo modo.

C’è chi piange, chi urla, chi si chiude, chi condivide, chi si gela, chi compensa.

Non c’è un modo giusto per viversi il dolore. L’importante è sentirlo, accoglierlo, non negarlo.

Il tempo del dolore è fondamentale. Sia nella sua fase acuta che nel suo strascico. Perché il dolore è come una ferita che non fa male solo nel momento in cui avviene la lesione. Ma si fa sentire anche dopo, in tutto il processo di cicatrizzazione.

Il dolore è anche e soprattutto il dopo (dopo un lutto, dopo una separazione, dopo un cambiamento). Quando lo shock è passato. Quando si sperimenta sulla propria pelle e nella propria quotidianità la differenza, il segno che ha lasciato.

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Sentire il dolore per non distruggersi | Dott.sa Roberta Calvi Psicologo in Rimini

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Non ascoltare quel dolore, bruciare le tappe, provare a spegnerlo subito, non fa altro che amplificarlo in modo palese o latente.

Ci sono dolori non vissuti infatti che restano incistati, scavano dentro e producono sintomi e patologie. È per questo che il dolore non va bypassato o scavalcato, ma va attraversato. Purtroppo non ci sono sconti.

In questa vita e in questa società abbiamo dimenticato l’importanza del dolore e viviamo quello come un sintomo.

Questo must subdolo ad essere sempre felici e performanti ci fa perdere di vista che accettare di soffrire permette proprio di evitare di distruggerci psicologicamente.

Roberta Calvi Psicologa e Sessuologa

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